[off-topic] c’e’ anche in ballo l’ipotesi che ugo beretta divenga ambasciatore negli usa. l’ipotesi e’ assolutamente coerente con la nuova linea di condotta che giorni fa berluz ha indicato ai diplomatici italiani in giro per il mondo: divenire promoter del made in italy, esportare il brand e rafforzarlo.
sorvoliamo sull’equazione governo=stato per la confutazione della quale e’ sufficiente un sussidiario delle medie, e anche su quella stato=azienda per la quale basta il buon senso.
sorvoliamo anche sull’idea di un industriale che ci rappresenti diplomaticamente all’estero -quante volte e’ stato fatto il nome di Agnelli nello stesso senso?-
sorvoliamo sul fatto che il cavaliere del lavoro Beretta esporti il suo prodotto -pistole- ovunque e ovviamente negli usa, e che bush sia stato appoggiato alle elezioni sopratutto dalle lobby delle armi
(sorvoliamo pateticamente sull’incontro di maggio a pratica di mare, berluz regista impagabile, millantato per l’accordo sul disarmo quando si intedeva il disarmo della tecnologia obsoleta: butto il missilotto di cinque anni fa e intanto mi compro un razzo-laser-megatonico che mi rendera’ imperatore della galassia)
sorvoliamo su tutto e diciamo che negli usa le nomine dei diplomatici vengono pronunciate dal presidente, ma sono destinate a passare al vaglio del senato.
in italia invece il presidente del consiglio designa e il ministro degli esteri puo’ interloquire.
appunto.
ps sull’interim. che cosa aspetta? che finiscano le ferie o che inizi la benedetta guerra all’iraq e possa finalmente indossare le vesti del prode condottiero? [/off-topic]
[ps di melba: più che un off-topic, un editoriale]