XXI secolo
bambini abbandonati alla nascita o, peggio, da grandicelli, affamati, sfruttati, scomparsi nel nulla, nascosti nei ‘buchi’ e nelle fogne della città, braccati dalla polizia, rinchiusi in miserabili centri come lager, spidocchiati, rapati a zero, pieni di croste, piccoli senza età, magri, grandi occhi disperati o vuoti
no, non è la biografia infantile di Charles Dickens, classe 1812, non è Oliver Twist, prima edizione 1838, non è nemmeno l’immensa tragedia dell’africa, non è l’ignota e segreta cina rurale: è la Moldavia, Europa, oggi, 4,4 milioni di abitanti, repubblica democratica, religione cristiana ortodossa, alfabetizzazione al 96%, scuola obbligatoria dai 7 ai 16 anni, disoccupazione ufficiale al 39%, reale all’85%, il 70% degli abitanti vive sotto il livello ufficiale di povertà, dei minori sotto i 14 anni 15000 sono orfani, 25000 handicappati, 15000 ritardati, ci sono 72 Istituti che ospitano 12800 bambini abbandonati [fonte: Associazione Amici della Moldavia]
troppo non va nelle ricette economico-politiche del mondo occidentale, perfino al suo interno, per poterle proporre e imporre con sicumera all’universo mondo
[grazie a Ballarò, Rai3, per il servizio sui bambini abbandonati della Moldavia]