capolavoro diplomatico
così B., col solito understatement, aveva definito la linea tenuta dal governo italiano nella crisi iraqena
è senz’altro un riconoscimento internazionale alla sua sagacia, dunque, se stamattina ad Atene la presidenza europea ha fatto proprio un documento comune sugli aiuti all’Iraq e sul dopoguerra, che pone al centro di ogni futura iniziativa l’Onu, prodotto da Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna, dopo un intenso lavoro diplomatico che ha completamente ignorato il nostro paese (al punto che nè B., nè Frattini ne sapevano nulla)
e adesso chi glielo racconta a Ferrara che, se gli USA e la Gran Bretagna hanno vinto, non sono state Francia e Germania a perdere, ma la sciagurata Italia berlusconiana?
si poteva pensare, in Europa, che data la nota preoccupazione umanitaria del nostro presidente del consiglio, e soprattutto dato che a giorni la presidenza di turno europea spetterà a lui, B. avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco, e invece eccolo che contesta la decisione della presidenza di turno greca. “Non ne abbiamo parlato al tavolo comune” dei capi di Stato e di governo dei Quindici – ha dichiarato – quindi la procedura “non è corretta”
noi italiani, che lo conosciamo bene, non siamo affatto stupiti