molti insistono nel dire che il voto spagnolo è giustificato dall’onda di emozioni suscitate dalle bombe di Madrid, e lo affermano col tono di chi pensa che “non si può dire, ma questo voto è meno democratico” (poi ci sono anche gli “utili idioti” che lo dicono esplicitamente, hai visto mai qualcuno non avesse intuito il sottinteso), peccato che, come Scalfari ci ricorda, i “voti emotivi” e fondati sulla paura siano il tipico strumento di conservazione del potere delle leadership insicure e non di conqusta del potere da parte delle opposizioni, o al massimo, aggiungo io, per la conquista del potere di destre dichiaratamente legalitarie, ma in realtà totalitarie o quantomeno totalizzanti
il fatto è che il voto degli spagnoli non è stato emotivo, è stato proprio incazzato
e gli spagnoli per essere incazzati col governo Aznar avevano più di un legittimo motivo, dall’averli coinvolti contro la propria esplicita e quasi totalitaria volontà in una guerra preventiva uniliaterale basata sulla menzogna, all’aver cercato, ancora e sempre con la menzogna, di nascondere loro che anche le bombe di Madrid erano da mettere nel conto, già insanguinato, di quella guerra