sui fatti di sabato cedo l’ultima e per me definitiva parola a Michele Serra:
L’aggressione a Piero Fassino ha lasciato un codazzo di veleni. Troppi per una piazzata che sembra uscita dal peggior album di famiglio della sinistra isterica, quella che adora prendersela con il “nemico interno” mentre quello esterno, giustamente, osserva e sghignazza.
A ogni modo, siccome dopo tutto sono di sinistra anch’io, aggiungo due piccole noterelle litigiose. La prima: non capisco come mai i pacifisti ultras (quelli bellicosi, quelli maneschi) benedicono i socialisti spagnoli e sputano sui ds, avendo i due partiti posizioni assai simili. O sono orbi da uno occhio, o sordi da un orecchio. La seconda: non è stato molto elegante, da parte dei principali leader riformisti di questo paese, lasciare che Fassino andasse in piazza da solo a prendersi gli insulti e gli spintoni. La solidarietà al leader dei ds è stata postuma, incerta, balbettante e soprattutto contumace. Anche da parte dei capi supremi della lista Prodi. No, non è stato per niente elegante.
La merda, mi si scusi il francesismo, la si spala un po’ per ciascuno, specie dopo che la si è fatta insieme.