Sciopero
Sempre oggi iniziano gli scioperi generali articolati indetti dalla CGIL in difesa dell’Art. 18, si parte dalla Lombardia e dalla Campania.
Intanto al tavolo di trattativa con CISL e UIL si sta per chiudere l’accordo, che prevederà, secondo le indiscrezioni, da subito la non applicabilità dell’Art 18 solo in un caso, quello delle aziende che supereranno, nel periodo di 3 anni, i 15 dipendenti, rinvierà a un secondo momento quella per le imprese che emergono e accantonerà definitivamente quella sui lavoratori che passano dal contratto a tempo determinato a quello a tempo indeterminato.
E’ ovvio che ciò basta e avanza a Confindustria e governo. Le due ipotesi che, in momenti diversi, rimangono attuali sono infatti quelle che creeranno una disparità “oggettiva” fra le aziende, mentre quella accantonata portava a disparità “soggettive” per i lavoratori di una medesima azienda.
Ciò significa che, applicando la nuova normativa, aziende dello stesso tipo, dello stesso settore, delle stesse dimensioni, saranno soggette a normative diverse, più vincolanti per alcune che per altre, con evidente turbamento delle regole di concorrenza e magari anche incostituzionalità e chi più ne ha più ne metta: facile prevedere che il grimaldello sarà efficace, una volta posata la polvere delle polemiche, per scardinare l’odiata norma dello Statuto dei lavoratori.