1 = 1
L’euro raggiunge la parità col dollaro. Da un succoso reportage di Vittorio Zucconi su Repubblica di oggi:
«Sono bastati un Presidente che ha sfasciato il bilancio federale americano ereditato in attivo riportandolo in rosso per 161 miliardi di dollari o euro (Yes! Finita la necessità per noi giornalisti di mettere tra parentesi la cifra tradotta e sempre sbagliata) solo per mantenere la sua fissazione con la demagogia fiscale della destra, una Borsa dove l´etica aziendale si è rivelata più o meno quella del signore nervoso con l´ombrello e le tre carte alla stazione Centrale, perché tutti i sarcasmi, le boutade, i servizi superceliosi dei media americani il 1° gennaio scorso a sfottere l´Europa in eurotransizione diventassero una batosta valutaria. In tre mesi, il dollaro ha perduto il 12% di valore contro l´euro, roba da lire, ma questa volta la Corea siamo noi.
Gli economisti, alle cui orecchie deve in queste ore risuonare alto il richiamo di John F. Kennedy (“ma se davvero capite di economia e finanza, come mai dovete lavorare all´Università per campare?”) ci daranno adesso le brutte notizie macroeconomiche sull´effetto dell´euro muscolare.
Ma almeno per questa estate, lasciate al viaggiatore italiano umiliato da una vita consumata tra superdollari e bracciate di sottolire, in freudiana “invidia del dollaro”, gustare il saldo dell´America a fine stagione, prima che ricominci quella nuova e si ristabilisca la gerarchia dei valori. »