fuori dal coro
Domenico Fisichella, senatore di AN, sulla vicenda “legittimo sospetto”
«Questa vicenda non ha complessivamente giovato alle istituzioni. Il centro-destra ha avuto una grande fretta. Volevano anticipare la sentenza della Corte Costituzionale, dovevano correre. L’hanno detto espliciatamente: dobbiamo fare presto, arrivare prima di una pronuncia che noi riteniamo politicamente orientata. Questo è come dire che una parte del Parlamento non crede all’obbiettività della Corte. Così si innesca un ulteriore elemento di sospetto fra le istituzioni. Ecco perchè parlo di un bilancio amaro.»
«Io l’ho detto subito che il ddl Cirami non mi piaceva perchè mi dava la sensazione fosse guidato da un pregiudizio negativo nei confronti dell’azione della magistratura. Che non fosse cioè solo il tentativo di dare pienezza di garanzie agli imputati ma riflettesse piuttosto, o anche, una realtà psicoculturale capovolta nella quale tutti i magistrati sono potenzialmente sospettati e sono loro a dover dimostrare di non essere prevenuti. Insomma un onere della prova al rovescio. Se questo fosse lo spirito del disegno di legge, sarei molto preoccupato. E, in effetti, sono molto preoccupato…»
[il senatore Fisichella non ha votato il ddl Cirami]
evidentemente si può essere contemporaneamente uomini di parte, e che parte, e uomini delle istituzioni, vero presidente Pera?