cosa intendiamo per democrazia?
le democrazie consolidate sono nate da un processo storico che viene da molto lontano e, pur non essendo tutte uguali fra di loro, condividono una serie di principi e di regole che non sono solo il suffragio universale e le libere elezioni
alla caduta del muro di Berlino tutti questi paesi democratici si sono precipitati a dare patenti di democraticità a quelli ex-comunisti sulla scorta spesso di quei due soli requisiti, lo stesso si è fatto e si fa per i paesi del terzo mondo che se ne dotano, con motivazioni in parte anche valide e che comunque qui non interessano
tale operazione ha però portato, nei paesi a democrazia consolidata, all’impoverimento dell’uso del termine anche a fini interni, tendenza assecondata e agevolata da governanti che ne vedono un chiaro e immediato tornaconto personale, da cui il fiorire di populismi più o meno vittoriosi a seconda della maggiore o minore solidità delle regole democratiche interne e della più o meno diffusa consapevolezza dei loro popoli
in questo io vedo un pericolo, grave in Italia in questo momento, ma incombente anche in altri paesi e, sia pur con percorsi diversi, anche in un paese così determinante per gli equilibri mondiali come gli USA
Vittorio Zucconi, in un reportage sulle elezioni di middle-term per Repubblica, ne da appunto un quadro preoccupante: «Sarà un successo storico se, domani, nella prima elezione dopo l’11 settembre in questa nazione che si propone come esportatrice di democrazia nel mondo anche a colpi di cannone, andrà a votare il 35 per cento degli elettori e, cifra agghiacciante, il 18 per cento dei giovani sotto i 30 anni.»
forse sarebbe tempo di scolpire su pietra una qualche FAQ sulla democrazia, quella piena