Perugia? no grazie
Sebastiano Messina su Repubblica: «Panico nella sede del tour operator di Cesare Previti. L’inattesa condanna a 24 anni di Giulio Andreotti ha provocato la cancellazione di tutte le prenotazioni negli alberghi della città da parte dell’imputato, dei luoi legali, dei suoi testimoni e dei suoi amici parlamentari (in tutto 317 doppie, 26 singole e 23 appartamenti, più una suite Ambassador con Jacuzzi, sauna e pianoforte per il senatore Cirami). Quella che fino a domenica era una meta giudiziariamente davvero trendy, adesso ha per Previti la stessa attrattiva che ha Santa Venerina per un claustrofobico allergico alla cenere lavica.
Non solo, ma la sentenza della Corte Costituzionale che dà torto ai legali dell’illustre imputato – ah, questi giudici romani: non sono più quelli di una volta – fa venire il dubbio che insieme alla gita a Perugia salti anche l’escursione a Brescia. Si insinua insomma il dubbio che il legittimo sospetto non basti, per rilanciare il turismo giudiziario. Perciò si pensa ad altri incentivi: tra le ipotesi sul tappeto, la rottamazione dei magistrati non catalizzati, i viaggi premio a Cuba (sette anni tutto compreso) per i pm di sinistra, la privatizzazione delle procure e l’introduzione di un numero verde per prenotare comodamente da casa il giudice preferito.»