informazione

per noi è diventato normale non avere più (ormai da mesi) notizie di prima mano dall’Iraq, ma solo i “pastoncini” propinati dallo specialista di ogni rete sulla base di agenzie e delle scarse notizie ufficiali

e così, per mancanza della linfa vitale, le pseudo-notizie su quella sanguinosa guerra scivolano nelle ultime posizioni in Tg e giornali e sbiadiscono nella consapevolezza delle persone

succede dopo le note vicende dei sequestri e dei riscatti pagati, che hanno salvato gli ostaggi, quando lo hanno fatto, mettendo però in pericolo ogni nostro connazionale nell’area e causando il precipitoso rientro di tutti i giornalisti italiani

e qui nessuna voce protesta, nessuno chiede conto di un’informazione così tarpata, e quindi nell’impossibilità di fare il suo mestiere, anche perchè tutti, anche nell’informazione oltre che nella sinistra, hanno la cattiva coscienza di aver appoggiato, quando non chiesto a gran voce, senza sfumature e senza porsi domande quella scelta di trattativa, in una piatta complicità che non permette oggi di esercitare alcuna forma di controllo su come un governo, un intelligence e un premier del tutto incapaci, ma ricchi, abbiano poi condotto effettivamente le cose

forse qualcuno si culla nella provinciale illusione che sia lo stesso per tutti i paesi coinvolti?

vi assicuro di no: ogni canale della BBC, incluso quello scozzese, ha il proprio corrispondente in Iraq ancora al suo posto e sulla notizia, o almeno a Bagdad

la nostra assuefazione, e la nostra acquiescenza, a un’informazione ormai completamente addomesticata e prona sono disperanti