il pluralismo, le TV, l’Italia
ferocemente vera l’analisi di Curzio Maltese, che così conclude:
«È questo l´eterno paese dei Don Rodrigo, dove si confonde il governare con il comandare, è la terra degli Azzeccagarbugli pronti a giustificare ogni abuso del potere con dovizia di argomenti, dei Don Abbondio che il coraggio non riescono mai a darselo. E si capisce che l´ultimo slogan del Cavaliere sia “dimenticare Manzoni”.»
l’articolo
il fair play del ministro (?) Gasparri
«Lunga vita alle tette della Ferilli, ma non possiamo fare la fiction solo per trovare lavoro a lei»
[Interno notte – melba, aggrappata alla tenda, il capo reclinato all’indietro, il braccio destro alzato, la mano alla fronte: l’immagine della costernazione]
[melba] – Serra, dica qualcosa lei per l’amor del cielo!
dal Fantagossip di Presta e Dose sul Corsera online
E che dire di Marina Berlusconi? E’ incinta di Maurizio Vanadio, uno dei primi ballerini della Scala. Un caso di GRAVIDANZA CLASSICA.
Anche zio Paolo sta con una ballerina ( la Estrada) e lo stesso fratello Piersilvio ha dato il suo cuore a una letterina. L’accoppiata nani-ballerine, del resto, è un classico, funziona sempre. Si celebrerà presto il patrimonio… ehm, il matrimonio tra Marina e il danseur?
Borsa
Rimbalzo tecnico, banchiere spiritoso:
«Anche un gatto morto, se lo lanci dal decimo piano, rimbalza»
P.S.
responsabile di questa escalation, al di là delle protezioni internazionali, è in prima persona il premier israeliano Sharon, le cui intenzioni paiono in tutto e per tutto simmetriche a quelle dei movimenti terroristici palestinesi, e cioè impedire che qualsiasi negoziato possa produrre qualsivoglia effetto
sul personaggio, sui suoi “precedenti”, un’inchiesta della BBC, in Italia purtroppo trasmessa solo da Tele+
mondo civile ?
c’era un tempo in cui i nemici mortali degli stati, o presunti tali, venivano eliminati in silenzio, di nascosto, dai servizi segreti: la pubblica opinione in genere non lo sapeva, e quando lo scopriva poteva indignarsi
è poi venuto il tempo degli “omicidi preventivi” dei nemici, stavolta alla luce del sole, commissionati direttamente ai militari
adesso quegli “omicidi preventivi” si fanno con gli F16, bombardando quartieri popolosi, incuranti del numero e della qualità delle vittime incolpevoli
e il così detto mondo civile non riesce nemmeno a mettersi d’accordo per una condanna “ufficiale”, pur priva di conseguenze
e nel frattempo si annunciano tribunali internazionali che, presumibilmente, potranno giudicare solo i deboli e i perdenti, per quanto colpevoli, volendo con ciò “ripulire” la coscienza del mondo
fra le due ipocrisie, quella delle operazioni “coperte” e quest’ultima, tutto sommato preferivo la prima, che almeno ci lasciava la personale purificazione dell’indignazione
La maggioranza più coesa, il governo più operoso e meno litigioso, il presidente del consiglio più autorevole della storia repubblicana, questa l’immagine che da sempre si accredita, non sono in grado, dopo 6 mesi di vacanza, di nominare un nuovo ministro degli esteri.
Lo dichiara, una volta tanto esplicitamente, B. ieri al convegno delle “feluche”, al quale fra l’altro doveva presentare la promessa riforma della nostra diplomazia.
Ma per le riforme ci vogliono soldi, e il nostro stato non ne ha [ancora B.].
Che il nostro premier sia stato contagiato dal pericoloso virus della verità? O ha concluso che noi italiani non capiamo nemmeno quel pochissimo di cui ci credeva capaci?
Nel frattempo alle feluche ha somministrato nell’ordine: l’appassionante racconto delle amicizie personali strette coi “grandi della terra” e una lezione di marketing che, in attesa della riforma, trasformerà i nostri diplomatici in promoter. Vuoi mettere?
Incidenti
Bossi: «[…] Berlusconi non è un incidente della storia».
magari una marachella?
Messaggio
Visto che la “moral suasion” di ben 11 pubblici interventi su pluralismo e informazione non era servita a nulla, il presidente Ciampi ha scelto la procedura formale del messaggio alle Camere per segnalare le sue preoccupazioni in materia e per chiarire quali sono gli aspetti irrinunciabili della questione, aspetti che poco o nulla hanno a che vedere col gioco politico fra maggioranza e opposizione e tutto invece con la sostanza della democrazia.
Ciò è maggiormente vero, considerato che il messaggio non si limita alle enunciazioni di principio, ma scende in concrete ipotesi di “freno” a una situazione che certo gli appare anomala, ma della quale è costretto a prendere atto. Ipotesi come quella di sottomettere alla commissione di vigilanza anche le TV private, che sarebbe “mostruosa” in un paese in cui libera informazione avesse davvero un significato.
Intanto (per adeguarsi i richiami del presidente?) l’informazione tutta si è data a far apparire il messaggio come “normale amministrazione”, anzichè segno di profonda preoccupazione qual è: viene infatti definito come “il primo messaggio alle Camere del presidente a tre anni dalla sua elezione” (presidente pigro?), mentre nessuno ci informa che in tutta la storia repubblicana tali messaggi sono stati 13.
B., costretto a far buon viso a cattivo gioco, cerca di ribaltare la palla in campo avversario: infatti si augura pubblicamente che i principi del pluralismo «possano trovare oggi e in futuro quella accoglienza e quella applicazione che ieri certo non ci sono state, soprattutto durante il periodo elettorale»
Far finta che la proprietà di mediaset non stia alterando pesantemente le regole del gioco è uno dei suoi sport preferiti, ma con buona pace sua e di Bossi, che il messaggio sia giunto ora e non durante il precedente governo non è certo un caso.
A ME IL COMUNISMO, di Michele Serra
…a parte gli operai quando parlavano, e non era previsto che parlassero
a parte i contadini quando chiedevano, e non era previsto che chiedessero
a parte le donne quando alzavano lo sguardo, e non era previsto che alzassero lo sguardo
a parte tutti quelli che non era previsto che fossero previsti
a parte Di Vittorio quando convinse i cafoni a mettersi il cappello in testa esattamente come fanno i signori
a parte Majakowskij
a parle Lorca
a parte quando in “Kapo” arriva l’armata rossa a liberare i prigionieri dei lager
a parte quando in “Reds” non si capisce se è l’amore che scatena la rivoluzione, o la rivoluzione che scatena l’amore
a me il comunismo non ha lasciato niente